mercoledì 29 agosto 2012

Cuore

Come in un film
apro un sipario nel mio cuore
cercando fra i personaggi
il bene e il male,
la vergogna e l'orgoglio,
il piacere e il pentimento.

Un cuore diviso in due
tra cio' che appaio e cio' che sono,
quel che vorrei essere e cio' che invece sono stata.


Una lotta continua
in momenti di torpore
in cui la vita mi ubriaca
e vuol spingermi a rivelare
una duplice entità.

Cos'é il Divo
se non colui che
trasporta ,noi spettatori
legati alla vergogna,
a rendere vivi i nostri sogni
in un immagine di noi
nascosta dietro un sipario,
spacciata per spettacolo,
vissuta nel nostro inconscio
come brama d'essere
cio' che piu' ci fa paura di vedere.

Paura, vergogna, illusione.

Chi non vuol piu' rimaner spettatore
dimentichi di appartenere.
Pioché il Se é
lontano dal conformismo
e come un ubriaco 
barcolla dal quotidiano.




mercoledì 7 settembre 2011

uomini maltrattati dalle donne...

Sono una donna di 40 anni, ma soprattutto sono una donna. Devo dire che nei miei 40 ho visto piu' uomini fatti a pezzi da donne che donne maltrattate. I tempi sono cambiati....si dice. Eppure anche mia nonna dominava su mio nonno. Allora non sono poi  tanto cambiati i tempi. Le rivoluzioni hanno cambiato le leggi e i furbi le hanno usate a loro favore. Che sia un uomo o una donna non conta. Cio' che tu sei fa di te ''l'essere''. Gli uomini vanno a puttane (si dice) ma conosco donne che fanno a gara con se stesse per dimostrare quanto valgono a letto e collezionano avventure.....ma loro non sono puttane....hanno solo raggiunto la parità dei diritti. La donna ha diritto alla carriera quanto l'uomo. OK nulla di sbagliato in questo. Ma nella vita credo anche che bisogna fare delle scelte e avvolte delle rinunce...perché non esistono solo i propri diritti...ma anche quelli degli altri.... Faccio un esempio: se sono una donna in carriera e voglio vivere solo per la carriera che diritto ho di mettere al mondo un figlio e renderlo schiavo delle mie priorità?? Che diritto ho di usurpare al figlio la sua serenità, l'unità famigliare, le attenzioni... Ma questo é un tema che voglio trattare in seguito. Gli uomini sono i bruti, gli stupratori, i violenti, i pantofolai mentre la moglie fa la serva in casa e accudisce i bambini, oltre che ad avere un lavoro e a portare il pane a casa. E' vero ci sono situazioni di questo genere. Ma la parità dei diritti ha cambiato molte cose.E vorrei chiedere a voi quante donne siete o quante donne conoscete che vivono nella condizione di schiave....non é forse vero che molte donne fanno valere i loro diritti anche in questo??? Mi torna in mente sempre l'esperienza dei miei nonni. Non voglio entrare nei dettagli perché molto  rientrerebbe nel personale, ma ricordo bene che loro lavoravano tanto. Ma lavoravano INSIEME,  con i propri ruoli,  con i propri doveri. Con lamentele  e litigi ma anche con la voglia di lottare insieme per tenere la famiglia UNITA, sempre a bisticciare per sciocchezze ma incapaci di stare l'uno senza l'altro. Mio nonno aveva un grande sogno: una casa enorme per i figli per stare tutti vicini, tutti UNITI. Non faceva in tempo a mettere i soldi da parte perché aveva sempre un nuovo progetto da costruire E quindi i soldi volavano via. E mia nonna pur analfabeta non si é mai fatta fregare da nessuno, contava, risparmiava, nascondeva nella tana come la formica. Eppure non ha mai macato di portarci i regali. E insieme hanno costruito il loro piccolo impero che non porta guadagni, ma solo spese ma dentro c'é racchiuso il loro sogno:- la famiglia. Loro avevano dei valori che noi non possiamo neanche capire. Siamo dei pezzi di gomma che facciamo rimbalzare tutto cio' che ci viene incontro e Dio solo sa dove vanno a finire la gentilezza, la comprensione, l'amore, il rispetto, l'eleganza interiore e via dicendo. Quando mio nonno si preparava per uscire con la sua amata stava ore in bagno. E quando usciva profumava. I capelli con la brillantina e la caramella alla menta per essere sicuri che niente potesse squilibrare l'armonia di tanto lavoro. Mia nonna un po' diversa, sempre pulita ma pratica....lei non impiegava tanto, non si truccava,anche se a mio nonno sarebbe piaciuto tanto un leggero colore alle labbra. Ma alla fine per lui cio' che contava era che lei ci fosse. Mia nonna non ha mai mancato di farsi sentire col suo carattere forte....ma oggi pensavo che nei pregi e nei difetti tutto era al posto giusto perché non era la perfezione a fare andare avanti la coppia, ma erano i veri valori. La chiave che ha reso questa coppia unita 50 anni della loro vita. Hanno costruito per se stessi e per i loro figli. Se i figli saranno bravi quanto lo sono stati i loro genitori forse il piccolo impero arriverà nelle mani dei nipoti e poi... e poi... e...poi.... Ma i diritti han stravolto i doveri e il piccolo impero forse crollerà. Non é l'impero di per se che perdendolo mi lascerà a bocca asciutta ma é cio' che é racchiuso dentro che mi lacera il cuore:-il sogno dei miei nonni. LA FAMIGLI UNITA.
Umiliati e offesi da personaggi inferiori d'età e d'esperienza.
Arrivati ad essere adulti e costruiti sul nulla, poiché la tecnologia
e il sapere d'oggi ci rende nullità.
Il passato mi ha insegnato a dir grazie, permesso, perfavore, buongiorno.
Il presente, chiamato futuro, mi presenta giovani che salutano col muso
o meglio direi non salutano affatto. Non chiedono posso poiché tutto gli é dovuto.
Loro hanno studiato e percio' possono saltare con prepotenza su quel limite,
-messo come una staccionata ai miei tempi- chiamato educazione, rispetto.
E poi ci sono gli adulti che vogliono rendersi moderni.
Coloro che ti umiliano doppiamente  e ti dicono che sei troppo all'antica.
Che ti dicono che devi capire questi giovani.
Non posso capire come tutto possa essere oggi ottenuto con tanta facilità.
Senza educazione, senza rispetto, senza dire buongiorno, grazie e perfavore.
Non posso capire perché ho dovuto lottare per guadagnarmi il pane
con tanto rispetto e attenzione. Mentre oggi basta risparmiare i valori e
mettere in mostra i voleri....e il gioco é fatto. Non posso capire perché
i sacrifici del passato possano essere messi in ridicolo da tanta frivolezza.
Abbiam lottato per nulla.....per esser nulla.
E questo male oscuro mi rimane dentro, svuotata dalle parole gentili,
che i miei cari m'hann insegnato. E cado
 in un abisso di tristezza e angoscia. Poichè con i valori
é crollato il duro lavoro dei miei amati ed il mio futuro.

venerdì 5 agosto 2011

Non so mai cosa scrivere....mille idee perse nella mia mente...nel mi cuore...ed incapace di rivelarle per vergogna,,,per paura d'essere giudicata e scoperta.... o per paura d'essere cosiderata futile.... solo perchè cio' che penso per me é importante , ma per altri puo' essere banalità...

venerdì 15 ottobre 2010

Passeggiando nel mio cielo nero, ho incontrato un essere chiamato Difficoltà.
Credevo che il mio mondo m'appartenesse, ma sono inciampata e, cadendo, ho conosciuto la Difficoltà. Ho capito che dinanzi ai miei passi avrei dovuto fare  delle scelte e non vedendo chiaro avrei potuto fare degli errori, avvolte rimediabili, avvolte dolorosi.... ma la Difficoltà non avrebbe perso tempo a farsi conoscere, a disilludermi che niente é cosi' semplice. Cosi, mentre crescevo, ho perso la spensieratezza del cammino ed ho iniziato a calcolare, a misurare, a prevedere...La matematica non é mai stato il mio forte e cosi' di errori ne ho fatti tanti. Da bambina la mia prof. di matematica m'incuteva timore e, ancora oggi, la matematica m'asfissia come allora, e perdo il senso della logica e della ragione anche davanti ad un conto banale... Torno ad aver paura e qui si presenta un'altra amica: la Timidezza, che spesso va a braccetto con la Difficoltà e insieme si divertono, si burlano di me facendomi arrossire, mi fanno gli sgambetti facendomi cadere e avvolte precipitare nella depressione.... La Depressione, compagna di un male non capito.Se sei depressa non vali a niente sei sbagliata in questo mondo. Non c'é spazio per chi ha conosciuto questo male per chi lo porta accanto. Allora ho finto di star bene; mascherando il viso di un espressione che non sentivo mia.'' Devi camuffarti o risulti un peso inutile''-pensavo. E la difficoltà aumentava. Una MASCHERA.... saltellavo nel mio prato, nel mio cielo nero.... ed ho conosciuto la Difficoltà. E per imbrogliarla ho indossato una maschera...Lungo il tragitto ho trovato un ruscello e mi sono specchiata....ho tolto questa fredda maschera che rendeva indifferente anche il ruscello. Ho riincontrato il mio volto e l'ho amato per cio' che é. Ho alzato gli occhi al cielo  e ho giurato a me stessa che in qualsiasi circostanza non mandero' a pezzi il mio mondo, e imparero' ad accogliere anche chi mi fa male poiché avro' sempre qualcosa di nuovo da scoprire e da imparare...Non sempre il male vien per nuocere....spesso c'incontra per insegnarci delle strade che vanno al di là dei nostri mondi...passeggiavo nel mi prato e nel mio cielo ed ho scoperto che il mio non é l'unico posto al mondo e il mio cielo non é sempre nero....